Il Massaggio Linfatico
Ne hai solo sentito parlare ma in fin dei conti non sai cos’è? Ecco tutto quello che devi sapere!
Chiamato anche linfodrenaggio, il massaggio linfatico non lavora sulla muscolatura, ma bensì sul sistema linfatico.
L’obiettivo di questo trattamento è cercare di “aiutare” la linfa a raggiungere le stazioni linfonodali per poi essere riammessa al circolo sanguigno.
A differenza di vene e arterie, però, i vasi non hanno né una pompa (il cuore), né una muscolatura vasale che li agevola nel loro lavoro. Per questo è comune sentire una pesantezza generale alla fine di una giornata di lavoro, soprattutto a livello degli arti inferiori. Nella maggior parte delle volte questo gonfiore scompare durante la notte, agevolato dalla posizione sdraiata e dal muscolo diaframma (che ahimè usiamo poco durante il giorno).
I due capostipiti di questo massaggio furono Emil Vodder e Albert Leduc, motivo per cui sentirai parlare di “metodo Vodder” oppure “Linfodrenaggio Leduc”. Con le dovute differenze, i due metodi hanno caratteristiche in comune, cioè manovre leggerissime e ripetute, partendo dalle estremità in direzione dei linfonodi. Ricordiamo che la linfa si trova appena sotto la cute, quindi in questo caso un massaggio energico potrebbe addirittura peggiorare la situazione.
Questo tipo di massaggio è utile, come abbiamo detto, in caso di ristagni di liquidi, come può essere la cellulite, e nel post operatorio (sentire prima il parere del medico). Può aiutare a ridurre la sensazione di gonfiore di chi lavora tutto il giorno nella stessa posizione oppure delle signore che portano spesso tacchi alti.
Infine, siccome la linfa trasporta verso l’eliminazione le tossine che raccoglie nell’organismo, fare un ciclo di trattamenti linfodrenanti può coadiuvare diete detossinanti e purificanti.
Citiamo anche la pressoterapia che non è altro che un “linfodrenaggio meccanico”.